ULKADA – Mostra di MATIA CHINCARINI
“non io,
l’io che io sono,
conosco queste cose;
bensì Dio le conosce in me”
Da “Aurora, Rosso al mattino”, Jacob Boehme, modesto calzolaio di Goerlitz, tra Cinquecento e Seicento
“….Esercizi: impieghi arbitrari del tempo da osservare minuziosamente, con grande esattezza.
Tu vivi in sogno. Tu attendi di vivere
Si tratta di crearsi un’abitudine. Addestramento.
Distinguere le cose che posso rinviare, e quelle… Cominciare l’addestramento con le piccole
cose, quelle per le quali l’ispirazione è inutile..
Pensa a V.S…
Tutti i giorni, fare due o tre cose indifferenti a un’ora arbitraria, ma determinata.
Arrivare ad una puntualità automatica e senza sforzo….”
Dai Quaderni (volume I) di Simone Weil
CONCEPT
“…Simone Weil è stata una filosofa, mistica e scrittrice francese, la cui fama è legata, oltre che alla vasta produzione saggistico-letteraria, alle drammatiche vicende esistenziali che ella attraversò, dalla scelta di lasciare l’insegnamento per sperimentare la condizione operaia, fino all’impegno come attivista partigiana, nonostante i persistenti problemi di salute.. “
Questo scritto suggerisce una disciplina regolata per conoscere se stessi.
Ho deciso così di provare l’addestramento con 3 cose al giorno per 90 giorni.
In un viaggio tra l’ India e la Thailandia di tre mesi compiuto nel 2012 lessi le parole della Weil.
Erano passati 10 giorni quando ho letto le parole della Weil. Gli ultimi 10 giorni ero in Italia.
Anche non riuscirvi è servito al me stesso a capire quanto sia difficile. A capire quanto la coscienza dorme.
Ogni giorno alla stessa ora in 3 orari diversi. Tutti i giorni gli stessi gesti.
• Alle 10 del mattino scattavo una foto: un autoritratto.
• Alle 16 giravo un piccolo un video: un altro autoritratto in cui recito un mantra rivelato da Ganesh, Sadhu del tempio di Siva a Chiddambaram nel Sud dell’India. Dicono sia il centro del mondo.
• Alle 10 della sera un disegno.
L’ho vissuta come una prova per me stesso e come un’azione che produce energia creativa.
Tornando ho montato il video, ho visto il suo impatto ed ho sviluppato questo progetto che si occupa del
rapporto con me stesso e con il Divino.
Le regole di questa impresa rendono vicino questo progetto anche al concetto di giuoco, al quale mi dedico nella ricerca poetica.
Le 90 foto, i 90 disegni ed il video si sono arricchiti con 9 ricami tratti da lavori precedenti e gli altri mondi legati all’iconografia trovata nel viaggio.
In fine in questo viaggio ho letto l’ultimo libro di Hesse ed ho immaginato come potesse essere il suo “Giuoco di perle di vetro”, ho trovato delle perle in India e poi l’ho costruito.
Anche questo testo parla di una ricerca e di una crescita interiore.