Martedì 7 novembre, alle ore 18, I dieci giorni che sconvolsero il mondo di John Reed (Edizioni Clandestine 2011). A cent’anni dalla Rivoluzione d’Ottobre, vi proponiamo una chiacchierata attorno a questo bel libro scritto da John Reed, giornalista e militante comunista statunitense che visse quella straordinaria pagina storica, facendone una cronaca serrata e avvincente. L’autore non sarà presente: è morto nel 1920 ed è sepolto sulla Piazza Rossa a Mosca.
“I dieci giorni che sconvolsero il mondo”, pubblicato nel 1919, narra, in chiave di reportage, gli avvenimenti della Rivoluzione d’ottobre. Al centro del libro, il popolo russo: soldati, operai, contadini, tutti alla disperata ricerca di un mondo migliore. Un affresco della situazione in Russia prima e durante la Rivoluzione, attraverso discorsi, dialoghi e comportamenti di coloro che ne furono i protagonisti. Il testo non è una semplice descrizione dei fatti, ma un susseguirsi di scene vissute, da cui emergono sentimenti, emozioni, rabbia e frustrazioni provate e sofferte dalle masse. Nelle pagine di John Reed, la rivolta prende vita, permettendo a un lettore ignaro di rivivere un periodo fondamentale della nostra storia. “Qualunque sia il giudizio rivolto al bolscevismo, è indubbio che la Rivoluzione russa debba essere considerata uno dei grandi avvenimenti della storia dell’umanità e che la conquista del potere da parte dei bolscevichi sia un evento d’importanza mondiale. Gli storici si sforzano di ricostruire, nei minimi particolari la storia della Comune di Parigi e allo stesso modo desiderano sapere quanto realmente accaduto a Pietrogrado nel novembre 1917: quale fosse lo stato d’animo del popolo, la fisionomia dei leader, le loro parole e i comportamenti adottati. Nello scrivere questo libro, pensavo a tutto ciò”.